sabato 29 agosto 2015

Roma sfacciata e cafona - Parole in Prestito

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E’ quasi il tramonto e Roma incanta gli occhi e strega l’umore, la città rinasce in questo settembre ma resta pigra, distratta, sbadata con i suoi lavori sempre in corso e il traffico rallentato. Odiare e soffrire le code delle 18:00 sul Lungotevere è una di quelle cose che mi rassicura, mi fa sentire a casa e parte di qualcosa, di una romanità troppo spesso giudicata cafona e furbesca, io invece mentre guido con il Tevere sotto di me e distruggo gli ammortizzatori della Smart su sanpietrini vecchi di 2000 anni, penso che essere di qui sia un privilegio. Perché Roma è sì scaduta e disorganizzata, caciarona e puzzona ma è una città che sa stupire. 
E’ una bellezza sfacciata, ma non svampita che, quando meno te lo aspetti, come la bionda dei tuoi sogni, oltre alla seduzione nasconde l’ironia, la battuta sorniona e sempre azzeccata, l’intelligenza di chi ha visto tanto e forse troppo, nasconde un potere assonnato ma scaltro e per questo eterno. Roma ti si attacca dentro e ti cambia, ti rende più forte, ti rende più paziente, ti rende speciale.


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