La giornata di merda. Succede. Quando non te la
aspetti, quando già lo sai, quando non doveva proprio capitare ecco che arriva
la giornata di merda. E come si cura ? come si scappa da quella cappa di
negatività e incazzatura che parte da dentro, arriva alle ossa e sembra non
volersene andarsene più? Come batti qualcosa di così forte da non avere
ragione, inizio o fine, qualcosa che sa di assoluto, che scende come una coltre
e ti lascia blindato dentro, imprigionato?
Non lo so, la mia giornata di merda
inizia sempre in modo subdolo, mi lascia un paio di ore mattutine per godermi
un umore incerto tutto da decidere, mi fa credere di poterle sfuggire e poi
arriva: trovi la rigata di chiave sulla fiancata della macchina che
probabilmente stava lì dimenticata da almeno una settimana, un capello biondo
sul cuscino che decisamente non è il tuo, la teglia ustionante che finisce
inevitabilmente incollata alla tua mano, quelle parole potenti e sottili come
una lama che non dovevano proprio capitare a portata di orecchio, non oggi, non
nella giornata di merda.
Non ho mai capito come scacciarla ma ho imparato
ad aggirarla, ad essere un’altra, una che la giornata di merda non l’ha mai
vista, nemmeno da lontano, una figa che cammina a tempo di una canzoncina pop
gigiona e rassicurante, una che dice sempre la cosa giusta, che è nata per
rendere questo mondo un posto migliore.
Il gioco dei ruoli, recite e finzioni, queste
ogni tanto ti salvano, nascondi chi sei nei giorni difficili, quando sei
fragile e ammaccata e inganna gli altri, ma prima di tutto, inganna te stessa.
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